“Chi ama veramente il ciclismo non può che ringraziare Gianni Savio.”
Cominciava così, tre anni fa, la nostra prima video intervista a un monumento del ciclismo italiano e internazionale. Lo storico direttore generale del prestigioso Team Professional Drone-hopper Androni (che ha trasformato in una grande scuola per giovani corridori) è morto all’età di 76 anni dopo una lunga malattia e una vita spesa alla ricerca di talenti. Andrea Tafi, Davide Ballerini, Michele Scarponi, Egal Bernal, Franco Pellizzotti, Andrea Vendrame e Ivan Ramiro Sosa sono solo alcuni dei nomi su cui Savio ha saputo valorizzare fin dall’inizio della loro carriera professionistica.
Ci lascia un grande appassionato di ciclismo nonché profondo conoscitore di tutto il movimento, in particolare quello sudamericano. Un plus che gli ha aperto le porte di commissario tecnico della Colombia e del Venezuela. E che come ct della selezione colombiana, gli ha fatto raggiungere uno dei suoi più grandi traguardi sportivi: l’oro di Santiago Botero nella cronometro individuale maschile ai mondiali di ciclismo su strada del 2002, ancora oggi l’unico sigillo iridato della storia ciclistica colombiana.
Chi ama veramente il ciclismo non può che ringraziare Gianni Savio. E noi di bike-room.com vogliamo ringraziare lui per gli insegnamenti, la gentilezza e la passione che ha messo al servizio del ciclismo.